Un uomo disilluso dal proprio lavoro. Una sconosciuta con sogni e speranze chiusi in un portagioie. La vita di un sicario inizia solo dopo aver premuto il grilletto, il resto è attesa.

“Mi sono chiesta spesso se valesse davvero la pena raccontare questa storia. Il tempo perso è un tema così vicino a me, una ferita aperta in certi aspetti, e fino all’ultimo questa storia è sembrata così distante. Il passare del tempo, in generale, richiama un’interiorità che raramente sono stata in grado di esprimere a parole, figuriamoci con un fumetto. E ci sono così tanti spunti nella mia vita che potrebbero ricordare questo tema, così tanti rimpianti e rammarichi; sarebbe facile tracciare su un foglio le mie emozioni, raccontare precisamente la mia esperienza, parola per parola. Ma eccomi qua, con la storia di una metropoli, un assassino, e una prostituta. Niente di più lontano dalla mia quotidianità.Eppure, rileggendo questo fumetto mesi dopo averlo concluso, qualcosa in me si è riconosciuto, si è sentito capito e ascoltato. A volte l’interiorità prende strane forme.” (L’autrice)